Quando ero più piccolo conoscevo ed apprezzavo solo i Lombroso, un duo rock niente male, poi ho letto di Cesare Lombroso e sulla sua teoria criminologa legata alla fisionomia. Pare che ora , per la morte di Willi, ragazzo di colore ma italiano, gli italiani che scrivono sui social, siano diventati tutti lombrosiani. Sono palestrati e tatuati e questo farebbe di loro il prototipo di delinquenti. Io per esempio ho un bel tatuaggio sul braccio, fatto con il primo stipendio, e faccio il bancario e ho anche un po' di pancetta. Conosco tanti “palestrati” che vivono al meglio la vita ed hanno uno stile di vita sano. Per non parlare di chi fa arti marziali: ci sarebbe una condotta molto rigida da seguire. Ma forse le persone vedono troppa tv nella quale si propongono serie dove il cattivo deve esserlo anche nella forma e non solo nella sostanza. Ha ragione Selvaggia Lucarelli quando scrive: “ Comunque è inutile che continuiate a soffermarvi su tatuaggi, rasature, arti marziali e orologi da cafoni come se fossero indizio di delinquenza. Quei quattro sono la copia estetica di parecchi tronisti di Maria De Filippi, nonché di rapper, di calciatori e di svariati vicini di casa. Piuttosto, non so quanti fruttaroli possano permettersi 5000 euro di tatuaggi addosso. O hotel da 200 euro a notte, ma questa è un’altra storia”. Perché si utilizzano questi stereotipi? Non lo so ma sono sempre convinto che i peggiori uomini e donne si nascondano dietro al volto che incrociamo ogni giorno e nella vita di tutti i giorni. d'altronde non mi pare che Riina o Hitler siano stati atleti e muscolosi. Pericolosi non solo in pratica ma anche in teoria: sono quelli che menano alle donne nelle quattro mura di casa, l'impiegato che uccide la propria famiglia, l'imprenditore che odia gli immigrati ma magari li sfrutta per interessi personali. Magari si potessero riconoscere dalla forma i delinquenti e gli assassini. Viviamo in un mondo cinico e barbaro nel quale chi parla spacciando l'odio per democrazia, viene adulato. Il nostro occhio deve essere vigile.
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