Il sabato mi fermo con mio padre in mezzo alle bancarelle del #mercato di #Sulmona. Mi fermo lì a parlare con chi le gestisce, si capisce tanto parlando con chi presidia il territorio. Per chi vive magari in una grande città il mercato è un fatto provvisorio, non elemento essenziale. In una città come la mia invece è un elemento importante e scandisce la nostra vita settimanale. Dagli ultimi dati che si hanno anche l' economia agricola sta variando: basta con la Grande Distribuzione, vendita diretta come obiettivo primario. I ricavi sono aumentati ma anche l' offerta viene valorizzata con la biodiversità. Perchè acquistare le fragole provienti dalla Nuova Zelanda, se hai il produtto a 10 chilometri da casa? Ovviamente bisogna verificare come le produce, perchè "piccolo" non vuol dire automaticamente naturale. Vivere in una città a misura d' uomo magari ti limita per tante cose ma dopo il #covid, dopo l' abbuffata della vita in metropoli, se si trova lavoro, la possibilità di rimanere nei borghi porta ad avere questi vantaggi: cibo buono a portata di mano, l' uso limitato di automobili, zone verdi molto vicine e per finire parlare con chi ci dà da mangiare. Ed anche gli imprenditori, almeno quelli agricoli, lo stanno capendo.
La "rivoluzione" del mercato
Aggiornamento: 22 ago 2021
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