La legge, questa sconosciuta
- Silvio Mancinelli
- 28 set
- Tempo di lettura: 1 min

Mi ha colpito molto la vicenda di Alessandro Bencivenga. E non solo perchè sono suo amico ma perchè è il classico modo di fare italiano. E’ facile riassumere il discorso: il sindaco Tirabassi vuole un direttore per i musei, chiama Bencivenga che è in graduatoria, lui accetta ma dice semplicemente di ritardare l’assunzione per una questione di correttezza con la scuola nella quale insegna. E finisce tutto qui perchè pare che a questa giunta o a chi tira le fila, il nome di Alessandro che non è calato dall’alto, ma che ha lavorato sempre grazie a dei concorsi vinti, non è gradito. Bencivenga ha dovuto anche scrivere una lettera aperta chiedendosi se dietro questa retromarcia ci siano di mezzo i suoi orientamenti sessuali o politici. In pochi mesi questa giunta ha fatto tanti passi falsi oppure non li ha fatti. Quello che mi colpisce di più di questa destra è non piegarsi alle leggi. Capiamoci: quando vi è una discrezionalità nella nomina, lo trovo abbastanza ovvio mettere qualcuno del proprio giro, ma quando l’assunzione deriva da iter determinati da norma, il fatto di soprassedere ad essa, da parte di una fazione politica lo trovo sconcertante perchè così si giustifica che fa le cose al di fuori della legge, chi non paga le tasse, chi cerca lavoro non studiando e facendo, se vuole lavorare nel pubblico, dei concorsi, ma raccomandandosi, mettendosi dietro al politico potente di turno e spremerlo finché non è esce qualcun altro e cambiare parte, idea e leader.
Commenti