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  • Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

I nonni


I miei non ci sono più da tempo. I miei nonni erano Ugo e Nazzarena detta Rena, Antonio ed Elvira. I secondi purtroppo non li ho potuti conoscere. Mia mamma li perse da bambina. Mia mamma e le due sorelle più grandi hanno costruito le loro famiglie senza un contributo importante, perché la presenza dei nonni ha un valore immenso. Io l' ho scoperto con i miei nonni paterni. Mio nonno era un uomo tutto d' un pezzo. Non hai mai avuto una automobile, non usava l' autobus. Utilizzava i suoi piedi e con questi da via Freda camminava per andare in zona cappuccini per prendere le uova fresche. Lei ne andava pazzo . Era un uomo di poche parole, mangiava una volta al giorno e subito dopo si metteva al letto. Mio nonno non veniva la domenica a pranzo faceva andare solo nonna. Si imbarazzava, lui che quando andava al barbiere diceva di andarsi a fare meno brutto.Mia nonna mi accudiva mentre i miei erano al lavoro, dopo ogni estate , quando tornavo dopo un mese da Silvi , controllava se fossi dimagrito. Non la ricordo tanto amorevole nei confronti del marito con il quale comunque ci fece 3 figli. Mia mamma Gabriella usciva alle 14 dall' ufficio e mi veniva a prendere per tornare a casa. Io stavo con lei a guardare Topazio, Quando si ama e Beatiful (lei metteva l' accento sulla u). Oggi io e Ludo siamo andati a trovare anche i miei nonni che non ci sono più, sperando di ricordare i loro insegnamenti un giorno, sperando che anche i miei coetanei ed io un giorno diventeremo amati e punti di riferimento come lo sono stati e sono ora i nonni.

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