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  • Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

I filorussi e la stampa di regime


A margine della guerra in Ucraina c'è la posizione italiana che rischiava di diventare "particolare" nel caso in cui ci fosse stato ancora Conte al governo. Avevamo un ministro degli Interni che voleva scambiare Mattarella con Putin. Avevamo i 5S intenti ad entrare in affari con Mosca. Fortuna che ora abbiamo Draghi. Quello che impressiona è la facilità con la quale molti cittadini italiani postano pensieri filorussi amplificando le fake news degli organi di informazione di Putin. Spesso questi sono gli stessi facenti parte dei gruppi NoVax, NoGreenpass, che magari credono alle scie chimiche. Pubblicano sui social di tutto e di più. Su di loro, che non pubblicano pensieri critici ma solo un copia e incolla di false notizie, ci si scherza su, ma forse qualche domanda bisogna porsela. Molti di voi conoscono Telegram, una app strutturata in gruppi nei quali chattare e che possono essere seguiti per avere notizie. Molti di loro seguono gruppi di informazione su quella app scambiando fake news per notizie "non della stampa di regime". Spesso il regista di questa stampa di regime è Mentana. Anche le trasmissione tv ospitano persone portatori di ragionamenti supportati dal nulla. Ovviamente questo si giustifica con share più elevati.Certamente la nostra stampa non è la migliore del mondo, ma in un regime c'è solo una voce ed è di un unico giornale. Bisogna farsi anche una altra domanda: ma quando queste persone si riuniscono con palchi e strumentazione chi paga tutto ciò? Non si sa o almeno io non ho trovato i finanziatori. Non potendo tacciare queste persone se non nei casi previsti dalla legge, l'unica cosa che si può fare è ignorarli, farli parlare tra di loro ed evitare di dar loro visibilità Sperando che i nostri investigatori facciano il loro lavoro per evitare intrusioni russe ad alto livello.



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