È vero che l'Italia non c'è a questi Mondiali russi, ma a me piace vedere le nazionali che si scontrano sul campo di gioco. Rispetto a 4 anni fa il gioco di queste squadre è peggiorato, 4 anni fa mi divertivo a vedere le partite, ora no. Attualmente le uniche cose che muovono un po' la situazione sono le partite a sorpresa, come il pareggio dell'Islanda con l'Argentina, oppure il Giappone che vince con la Colombia. Ma le stelle non brillano. Quello che noto è che tra i giovani calciatori non ci sono lo stesso numero di fenomeni di qualche anno fa. La maggior parte delle nazionali ripropongono gli stessi nazionali, i quali spesso, falliscono per l'ennesima volta. L'unico trentenne che non fallisce mai è Ronaldo, che si allena anche colpendo la palla al buio. Gli unici che danno speranza al calcio mondiale sono Betancur ma soprattutto Mbappè, che se messo in un campionato più decisivo di quello francese, potrebbe essere un futuro Pallone d'Oro. La cosa che mi stupisce di più è che il talento è inversamente proporzionale al valore attuale di questi sportivi. Un giocatore un po' bravo costa ora circa 60 milioni. Se paragoniamo Benzema a Batistuta, oppure Dybala a Del Piero, c'è una differenza notevole. Quanto costerebbero ora Maldini, Ferrara, o anche Casiraghi o Zola? Ora è tutto un gioco di plusvalenze: si scambiano anche giocatori sconosciuti per avere un bilancio (contabile) in regola. Tutto ciò può solo farci del bene a noi italiani: una volta che Messi e Ronaldo scenderanno dal loro apice calcistico, rimarrà un gioco più livellato e tatticamente siamo ancora validi con degli allenatori che sanno ancora dare qualcosa in più che gli stranieri ( tranne i top come Guardiola o Klopp). Attendiamo quindi fiduciosi il 2020, con un Mancini ( che come allenatore è stato anche abbastanza fortunato) che sicuramente ha un quid in più rispetto a suo predecessore che non voglio neanche nominare.