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Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Se volete chiamatemi stronzo


Spesso vengo considerato uno stronzo, ci sta e me ne rendo conto. Magari alle volte azzardo più di quello che devo nella vita, ma credo di prendermi le conseguenze di quello che semino senza problemi. Il problema è, scusate il gioco di parole, è che non si accetta la bontà nel mondo. Ogni giorno ci sono grattacapi di ogni tipo: uccisioni, precariato, e cose di questo tipo. E noi di queste cose ne veniamo a sapere solo una piccola percentuale, sia nella sfera privata che pubblica. Ciò mi porta a pensare che la bontà non sia più di casa. E non parlo della bontà cristiana ma parlo proprio di quella bontà che deve esistere con il familiare prossimo, con il vicino di casa, con l'amico. Spesso sono i primi che ti fregano. Bisogna imparare a considerare la persona, non per che quello che rappresenta nella propria vita personale, ma giuficarla per quello che fa. Non fa niente se è tuo fratello, tuo amico, tuo vicino di casa, tagliate i rapporti se si comporta male. Le nostre azioni ci determinano, non il nostro status di amico, fratello, collega. Ragionare in questo modo mi ha portato ad avere atteggiamenti duri, e questo viene confuso con l'essere stronzo. Ma credo che invece significhi essere sincero, mettere sul piatto le azioni delle persone. Non altro. Poi voi chiamatemi sempre stronzo.

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