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  • Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Gli incendi e le nostre colpe


Chi ha un blog raramente ha la possibilità di trovare una soluzione per un qualcosa. La maggior parte delle volte il blogger è solo uno che scrive, come me per esempio. E questo è semplicemente un post di sfogo. Vedere tanto fumo e odore di bruciato per le strade della mia città, la fuliggine sulla mia macchina questa mattina, il verde che imperava dalla mia finestra scomparso, è qualcosa che in tutti noi sulmonesi crea un misto tra rabbia e tristezza. Il fuoco che spesso ci è amico, è il nostro compagno l'inverno, questa volta ci ha domato, almeno da un punto di vista emotivo. Sono andato su Internet a vedere come si è comportato in questi ultimi anni. E sono andato a vedere un po' i dati pubblicati da Legambiente raccolti dalla Commissione europea nell’ambito del progetto Copernico per monitorare e mappare uno dei fenomeni più devastanti in Italia e nel resto d’Europa. La Protezione Civile stima che negli ultimi 30 anni sia andato perso addirittura il 12% del patrimonio forestale del Paese. Con inestimabili danni agli ecosistemi colpiti ed effetti sulla già precaria tenuta idrogeologica del territorio e sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici. Le stime complessive fatte dall’ex Corpo forestale dello Stato - oggi confluito nell’Arma dei carabinieri - sui danni ambientali cagionati dai roghi nel 2016 ruotano intorno ai 14 milioni di euro, mentre i soli costi per l’estinzione sono stati quantificati in quasi 8 milioni, per un totale di quasi 22 milioni. Pensate che in questi ultimi anni gli incendi di origine dolosa sono raddoppiati dal 2015 al 2016. Leggendo ho capito che le Regioni devono approntare un piano contro gli incendi (l'AIB) e nelle sei Regioni maggiormente colpite (Sicilia, Calabria, Campania, Lazio, Sardegna e Puglia) dagli incendi di questa stagione estiva, al 26 luglio, il quadro è disarmante: fortissimi ritardi nell’approvazione di questi piani (antincendi boschivi), mancato trasferimento di personale e mezzi, mancata firma delle apposite convenzioni. E questo fa pure da paradosso alla notizia di circa 4 anni fa e riportata dai vari quotidiani nazionali per la quale in Sicilia si stimava in 28mila elementi l’intero organico di cui poteva disporre la Regione Sicilia per la cura delle proprie foreste. Un’enormità se si pensa che in tutta la Lombardia sono meno di 500. Questa è la realtà. L'ecomafia diventa sempre più potente e la burocrazia, consapevole o no, fa il resto. L'Abruzzo non è tra le regioni più colpite, ma lo sarà sempre di più. E non è colpa della Madia o di una riforma che forse ha le sue colpe solo e soprattutto nei ritardi con i quali vengono distribuite le nuove competenze e decreti necessari. Non sono egoista in queste cose, non penso solo all'Abruzzo. Se fossero stati a livello globale solo i nostri 40 ettari a scomparire ci avrei messo la firma, ma fino a luglio sono andati in fumo 72.039 ettari di superfici boschive in Italia. Sono tanti. E credo che sia impossibile impedire che ciò avvenga, un po' come le azioni terroristiche. Puoi cercare di prevenirle, puoi pensare quali saranno i luoghi probabilmente colpiti, ma poi il terrorista o il piromane ti sorprende sempre. E noi semplici cittadini che possiamo fare? Sicuramente possiamo non intralciare la via che porta i soccorsi, parcheggiando le auto per gustarci come dei masochisti, la terra che brucia. Possiamo evitare di fare ora i pianti e poi inquiniamo le città e le nostre montagne, con i resti dei picnic, con la plastica buttata in mare, e i mozziconi di sigaretta presenti dovunque. Secome me, neanche noi abbiamo del tutto la coscienza pulita, e in questi disastri abbiamo qualche responsabilità.

per chi vuole dare uno sguardo ai dati di Legambiente

https://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/incendi-boschivi-e-record-74965-ettari-bruciati-nei-sette-mesi-del-2017-ecco-l-


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