Ci stiamo forse accorgendo di essere ancora ignoranti. Siamo analfebeti. Alcuni ancora hanno problemi con gli elementi basilari della lingua italiana, ma la maggior parte ha problemi con Internet. Ovviamente non parlo della struttura del mondo virtuale, ma del contenuto. Spesso e volentieri, persone diplomate o laureate confondono notizie false con vere e viceversa. Vedo condividere sui social cose dell'altro mondo; un esempio? Un consigliere comunale dopo l'inaugurazione della Salerno – Reggio Calabria, postò il crollo di un ponte, peccato che era una cosa avvenuta qualche anno prima in un'altra zona italiana. Credo che per i vaccini più o meno valga la stessa cosa: basta cominciare a condividere siti nei quali il vaccino si lega con l'autismo per esempio e il gioco è fatto. Si avrà una rete di condivisioni che trasformeranno quella notizia falsa in vera. “Lo hanno tenuto nascosto”. È la tesi complottista che va di moda. Ha fatto bene quindi il governo a rendere l'obbligario l'uso di determinati vaccini, nonostante grandi menti culturali come Povia e la Guzzanti dicano il contrario. E questa decisione non ha nulla a che fare con l'essere liberali. Io credo che ognugno di noi possa essere libero di fare quello che vuole finchè non danneggia un altro. Alcuni obblighi, come per esempio l'uso del casco, travalica questo ideale. Lo stato in questo caso deve informare a cosa va incontro il motociclista se non usa il casco, ma l'obbligatorietà è eccessiva. Nei casi dei vaccini o dell'uso di droga, c'è sempre un danno compiuto al prossimo e soprattutto nel primo caso, morire di morbillo nel 2017 riporta la società al medioevo.