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Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Un bimbo senza cibo


Ha fatto scalpore la notizia del bimbo di 4 anni al quale è stato negato il pranzo in un asilo di Sulmona. Prima di tutto c'è da dire che non è mai bello essere conosciuti per questo tipo di situazioni, specie se la notizia viene riportata dalle principali testate nazionali. Solo per questo bisogna evitare situazioni come queste. Ovviamente la stessa notizia è stata oggetto dei tuttologi dei social che dicono che la pena è stata equa considerando la morosità dei genitori. Affermazione questa che contiene un misto di ribrezzo e disprezzo. Cosa ne sa un bimbo di quello che fanno i genitori? E' giusto colpire un bimbo per la presunta manchevolezza del papà e della mamma? In questa storia sono sbagliate tre cose a mio avviso La prima è l'errore di un ente che per la valenza che ha, per i servizi che deve offrire, non può lasciare un bambino senza cibo. Il secondo punto riguarda il trasferimento della "pena" dai genitori a un bimbo che per l'età che ha non può capire la situazione ed è quindi essenzialmente discriminato. La terza problematica ovviamente riguarda quei genitori morosi che dovrebbero far di tutto per non far mancare nulla ai propri figli e se sono morosi, non per volontà ma per impossibilità nell'affrontare tante spese, devono pagare in un modo che colpisca loro e non direttamente il loro bambino. Non ci sono tante riflessioni da fare in una situazione come questa, se non una semplicissima: i bimbi vanno sempre protetti e non devono rispondere dei possibili errori di altri. Sempre su Facebook il comune evidenzia che sia una fake news mentre leggendo il germe si legge il contrario avendo in possesso delle prove inviate dal padre del bimbo. Questo è il quarto problema: non si riesce ad avere una verità sulla realtà

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