Praticamente ho sempre scioperato perché il lavoro è una cosa seria e alle volte bisogna bloccare tutto per sbloccare tutto. Eppure mi pare che ora si protesti per cose sbagliate. Nonostante alcune leggi in materia io sono nato in un periodo in cui il lavoro ha cominciato a disgregarsi. Il fenomeno del capolarato è sempre più diffuso. Il reddito di cittadinanza viene utilizzato spesso in maniera errata e non porta ad un nuovo stato lavorativo. I contratti a tempo determinato non portano nelle grandi catene ad avere contratti indeterminati ma solo rinnovi eterni oppure cambi con nuovi entrati al posto dei vecchi. C'è il settore dei finti lavoratori autonomi ma in realtà dipendenti. Ci sono poi quelli che lavorano nel digitale con dei diritti compressi e orari indefiniti. Ci sono poi gli insegnanti precari per 20 anni. Per non parlare poi di quelli che lavorano senza un contratto o percependo il RDC o la cassa ( quindi facendo pagare lo Stato). Quindi sia nel privato che nel pubblico la precarietà, l' impossibilità di progettare un qualcosa a lungo termine sono all'ordine del giorno. Sono decenni che la situazione è così. Alcuni sindacalisti sono poi passati alla politica, altri ci hanno provato e poi sono tornati indietro. Gli operai ad un certo punto hanno voltato le spalle alla sinistra per votare la Lega. Guardando tutti ciò possiamo dire che se è vero che la politica ha fallito non invertendo la rotta è pur vero che il sindacato ha fallito
Silvio Mancinelli
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