Negli ultimi anni ho letto poco, perchè il lavoro in trasferta sfianca e quindi sei, non solo fisicamente, ma anche mentalmente stanco. Uno dei pochi del covid è che ormai esco poco, per cui il libro è li sul tavolo che mi aspetta. Un esempio è stato “Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua”, di Filippo Ceccarelli. Un libro che parla dello Stato italiano passando dai suoi protagonisti: ci sono i comunisti e gli scomunisti, i barbari padani e i democristiani, i socialisti craxiani e non craxiani, i postfascisti e i berluscones. Un libro copioso anche perchè riassume 70 anni di storia. Va letto, perchè, al di là di quello che sono le Istituzioni, dietro a queste, ci sono le persone, gli uomini e le donne. Ovviamente, non essendo così anziano, le pagine che sono rimaste più impresse sono quelle che partono dagli anni 90, con il mito di Berlusconi all'apice. Soprattutto la parabola veltroniana e quella bossiana, sono l'emblema di come sia cambiata la politica in Italia ( in peggio ovviamente). Spero che Ceccarelli abbia la bontà di fare un sunto anche dell'uno vale uno fino al periodo draghiano.
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