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  • Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Elezioni e referendum quale futuro


Le amo, le amministrative, perchè spesso chi è alla opposizione vince e ricomincia con il discorso sul fatto che il governo non è più rappresentativo del Paese. Credo che la Meloni dica questo una tornata si e una no perché è facile fare l'opposizione. Il 5S è scomparso se pensiamo che a Genova non è arrivato neanche al 5%. A Parma non si sono presentati. La Lega, dopo i bagordi di qualche anno fa, è in flessione e credo che Salvini si trovi in difficoltà. Quello che va sottolineato è che le amministrative sono una cosa e le politiche altro con dinamiche tutte sue. Nessuno vorrà Meloni leader del centrodestra per esempio. Il Pd credo che debba rivedere le sue alleanze dopo questa esperienza governativa. Nel 2023 si voterà. Io la butto lì: nessuno avrà la maggioranza e tornerà Draghi per finire le riforme e continuare a cementare il rapporto con la UE. Abbiamo subito 20 anni Berlusconi, cinque anni i 5S al governo e l'Italia è ancora in piedi. Si troverà una soluzione seria.

Il flop dei referendum anche non è una novità. Dal 97 non si raggiunge il quorum, segno che i temi trattati non hanno un grande appeal come poteva essere il divorzio degli anni 70. Mettiamoci in mezzo pure le ideologie: i questiti prima avevano come oggetti temi molto legati alla realtà, al modo di fare degli italiani e ai valori che rappresentavano un partito. Ora i partiti non rappresentano più il modo di pensare del cittadino ma è semplicemente un centro di interessi. L'unico che cerca di portare alla discussione temi sentiti è Letta ma non trova sponda in nessuno. Non bisogna modificare l'istituto ma i referendari dovrebbero scrivere meglio i temi proposti per non essere bocciati. Va detto che il Parlamento ha il dovere di prendersi la responsabilità di portare a termine la riforma Cartabia perché sono lì per quello. Ovviamente in questi ultimi mesi di governo non ci sarà la possibilità di prendere in considerazione i temi sociali proposti da Letta il quale credo che sia un vincitore di questa tornata elettorale considerando da dove era partito.

In conclusione né gli esiti delle amministrative né quello dei referendum porterà a cambiamenti immediati. Draghi rimarrà al suo posto, con la possibilità di una nuova chiamata da Mattarella dopo le prossime politiche.

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