La musica da lavoro
- Silvio Mancinelli

- 12 minuti fa
- Tempo di lettura: 2 min

Ti è mai capitato? Ti siedi alla scrivania con le migliori intenzioni, apri il laptop, e dopo 10 minuti sei già distratto. La notifica di una mail, il rumore della macchinetta del caffè, i pensieri che vagano verso il weekend. Almeno in apparenza, per i giovani professionisti, il tempo è la risorsa più scarsa. Spesso pensiamo che la produttività dipenda solo dalla forza di volontà o dall'ennesima app di gestione task. E se invece dipendesse da cosa c'è nelle tue cuffie?
La musica non è solo intrattenimento: è un potente strumento di bio-hacking.
La scienza parla chiaro: per entrare nel "Flow State" (quello stato di grazia in cui lavori al massimo delle tue capacità senza sentire la fatica), il cervello ha bisogno di un ambiente sonoro specifico.
Ecco le 3 regole d'oro per costruire la tua playlist da produttività:
1. La regola del "No-Vocal"
Il cervello umano è programmato biologicamente per dare priorità alla voce umana. Se ascolti una canzone con un testo (soprattutto in italiano), una parte della tua capacità cognitiva viene "sequestrata" per decodificare le parole. Risultato? La tua concentrazione cala drasticamente.
Il consiglio: Scegli brani strumentali. Elettronica, Classica, Jazz o Post-Rock.
2. Il ritmo del cuore (BPM)
Cerca playlist che si attestino tra i 60 e i 90 BPM (battiti per minuto). Questo ritmo simula il battito cardiaco a riposo e induce il cervello a rilassarsi, riducendo l'ansia da prestazione ma mantenendo alta l'allerta. È il ritmo ideale per task logici, coding o scrittura.
3. Familiarità vs Novità
Non ascoltare l'ultimo album del tuo artista preferito mentre devi consegnare un progetto importante. Il cervello rilascerebbe dopamina per la novità, distraendoti.
Il consiglio: Ascolta qualcosa che conosci già a memoria o loop "infiniti" che creano un tappeto sonoro costante.
🎧 La Selezione di Liberissimo: Focus Mode
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