
La ragazza di Stillwater, film diretto da Tom McCarthy, racconta la storia di Bill Baker, un trivellatore di petrolio dell’Oklahoma che viaggia fino a Marsiglia, in Francia, per incontrare sua figlia in prigione condannata per omicidio anche se lei si dichiara innocente.L’uomo dovrà affrontare un sistema legale sconosciuto, molte barriere culturali e linguistiche, ma soprattutto personali per tentare di scagionare il sangue del suo sangue. Mentre si trova a Marsiglia, determinato a far uscire la figlia dalla prigione con la fedina penale pulita, Bill conosce una donna del posto e sua figlia, con cui lega così tanto da riuscire, grazie a loro, a guardare oltre i propri confini. È durante la missione salvifica di Allison che l'uomo imparerà un senso di empatia fino ad allora sconosciuto. Alla crescita culturale del protagonista fa da contraltare un finale un pò scontato. Sarebbe stato un grande film se Matt Damon si fosse fermato a creare la nuova famiglia francese dimenticandosi della famiglia e non facendo una scelta alla Sordi in "Un borghese piccolo piccolo". Tra l'altro ritrovare un potenziale assassino sugli spalti del Velodrome è pure fantascienza. Per il resto la critica su quella che è la società americana ai tempi di Trump e sulle seconde possibilità ci sta.
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