Un articolo di giornale regionale parla della presenza in flessione di turisti. Anche durante la Giostra. Ovviamente un articolo del genere ha prodotto tanti commenti, la maggior parte non centrati semplicemente perchè non seguono il flusso economico e il turismo in generale. Che il turismo in Abruzzo fosse in calo lo si sa da almeno un mese quando sono usciti i primi articoli su questa flessione. Per cui gli eventi sulmonesi non fanno che confermare questo trend. La polemica ovviamente si accende non per il turismo in calo ma per la manifestazione Giostra. E’ evidente che è una manifestazione che porta gente e lo si vede a occhio nudo quando si esce alle 16 del sabato o della domenica di quella manifestazione . Bar pieni, che se si vendesse solo acqua, con il ricarico che c’è, si guadagnerebbe già. Non si trovano facilmente posti a dormire per quel periodo. In caso non ci fosse questo evento sarebbe un week end normale con i pochi sulmonesi che per obbligo o volontà rimangono in città anche ad agosto. Per la giostra l’unico problema che crea scompiglio è il blocco della piazza in due settimane centrali dell’estate. In un periodo di vacche magre delle casse pubbliche bisognerebbe riflettere su queste cose. Ora io non so quanto costi tutta la struttura per fare la giostra ma da bancario mi chiedo se è più conveniente economicamente, tra entrate e uscite, utilizzare la piazza oppure il campo sportivo, uno dei pochi praticamente in centro ma con meno pubblico? Fare lì le gare e fare le manifestazioni in piazza. Così da far funzionare anche la giostra Europea che così non funziona. Con quel risparmio magari si potrebbero fare più bagni pubblici, oppure ampliare la scelta comunale, oppure creare spazi per bimbi lì dove non ci sono. Certamente si potrebbe svoltare con la giostra facendo una srl, una partecipata del comune, creare sedi permanenti visibili al turista durante tutto l’anno. Questo però non ha nulla a che fare con un Abruzzo bello ma con selvaggio in alcune parti, non votato alla ospitalità, e con i pochi soldi che ogni comune ha per far quadrare i conti pubblici.
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