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  • Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Il bene comune, no bene proprio


Non ricordo dove l'ho letto, ma sembra che il nostro sindaco già dai primi giorni dopo la sua elezione si era accorto che non si andava avanti. Premetto che stimo Di Piero perchè è uno stimato cittadino di Sulmona ed anche competente e questo non guasta mai. La sua giunta avrebbe potuto fare molte cose, perchè se si sanno utilizzare gli strumenti attuali, si sarebbero potute sistemare tante cose e alcune di queste già si stavano progettando. Anche la stampa sembrava avere un occhio di riguardo per l'attuale maggioranza considerando che i temi politici sono stati, in questi mesi, quasi anestetizzati. Ma quello che non ho mai visto in questa coalizione è far suo il concetto di bene comune, considerando anche che una parte politica ha fatto suo questo concetto. Non riesco ancora a capire come nel 2023, quasi 2024, non si vada oltre il proprio orticello per gestire un paese di 25mila anime. Qui non si parla di manovre economiche, di sbarchi migratori, che sono temi divisivi in campo politico ma la città ha bisogno di risposte su altri temi. Non è né di destra né di sinistra finire il Liceo Classico, non è né di destra né di sinistra, utilizzare i fondi del PNRR che sono vincolanti per quanto riguarda la finalità. Chi non vuole un ospedale efficiente oppure una comunità energetica che combatta il caro energia? Sono temi che non dividono ma uniscono e dovrebbero ancora più unire se ci si è presentati dalla stessa parte. Eppure ci troviamo ancora ad essere governati da persone che litigano tra di loro con il sindaco vittima come lo fu Prodi per il suo governo. Qui il concetto di bene comune è sparito dai radar degli amministratori, piuttosto si preferisce lasciare che una città muoia rispetto alla possibilità di fare un passo indietro e rendere i cittadini più felici. Il concetto di bene comune è stato sostituito da bene proprio come fase politica egoistica che va avanti da decenni.



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