Non è la prima volta che vedo un film di Pif ma tranne "La mafia uccide solo l'estate", non mi ha mai entusiasmato. Me lo conferma questa ultima fatica prodotta da Sky. Un manager perde il lavoro grazie ad un algoritmo che ha inventato lui e poi si innamora di un ologramma di una app social 2.0. Davanti alla storia principale che vede questo rapporto strano tra De Luigi e l'ologramma c'è la critica nei confronti di questa società ormai dominata dalle app e alla quale abbiamo donato la nostra privacy. E' un film che riprendere cose vecchie: un conto è pensarle quando ancora non sono in essere ( chi non ha letto "1984"?) un conto è fare una critica quando la critica è già stata fatta, quanto lo stesso Pif utilizza i social e via dicendo. Tutto ciò rende la morale del film molto debole. Era meglio focalizzarsi sulla critica al lavoro precario come è quello dei Riders.
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