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Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Cinema Balilla



In questi giorni si elogia sui vari giornali il grande lavoro di Valter Colasante nel portare, nel mese di agosto, in città tanta musica e di qualità, a differenza di quello che si ascolta per esempio nelle feste dei Borghi e Sestieri. Ricordo che lui, Colasante, rimane un privato e posso immaginare che, almeno agli inizi, ha dovuto anche ingoiare bocconi amari. Ora tutti ad applaudire. Ricordiamo anche che c'è una edizione invernale anche. Sarebbe invece giusto, da parte di chi ora applaude, di farsi un esame di coscienza per capire se sta facendo la propria parte. Parlo ovviamente della parte pubblica, che certamente finanzia, il jazz come la Giostra, ma che dovrebbe anche costruire le infrastrutture adatte e rendere questa città, soprattutto nelle strade del centro meno utilizzate, più bella. E qui arriviamo al cinema Balilla, struttura che io praticamente ho sempre visto nello stato in cui è ora. In un articolo del 2015 di Reteabruzzo Taglieri annunciava che entro 2 mesi sarebbero partiti i lavori per la ristrutturazione e siamo nel 2023 e non si è mossa una pala, con il rischio che quell'importante angolo, tra l'altro con tante case abitate attorno , possa crollare definitivamente da un momento all'altro. Il finanziamento c'era ed anche il progetto. Il progetto di recupero curato dagli architetti Del Boccio e dall'ingegner Sinibaldi, prevedeva un centro culturale polifunzionale. L’idea progettuale è stata quella di pensare ad una struttura di grande flessibilità mediante l’utilizzo di un sistema di sedute automatico a scomparsa che permette il passaggio e la conversione della sala in teatro, cinema, spazio convegni, sala espositiva, concerti, spazio lettura e studio con annesso bar caffè e spazio all’aperto. Una bella idea il cui progetto si può trovare online e che forse in caso di attuazione andrà anche rivisto per aggiornarlo considerando che sono passati 10 anni. Certo, non c'è da stupirsi considerando che il comune non riesce a mettere una targa già pronta e pagata per Don Antonino Chiaverini, oppure pensiamo alle scuole chiuse da anni e non ancora riaperte. Nel caso però del cinema è un pugno nell'occhio considerando che è in centro, di fronte al complesso della Annunziata, forse il nostro monumento più importante.

Alla prossima puntata.

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