Che fine farà il nostro ospedale?

Sui giornali locali si leggono due notizie: da una parte si annuncia una nuova ala per il nostro ospedale, dall'altra si parla della chiusura del reparto di ginecologia. Credetemi che nel momento in cui io e mia moglie abbiamo provato ad avere un bambino, pensavo che non avremmo fatto in tempo a farlo nascere a Sulmona. Credo che questi burocrati che leggono numeri, non guardano dietro gli stessi. Ci sono molto bambini con una carta di identità che parla di Avezzano, Pescara, Isernia, Firenze anche ma abitano e vivono qui. Vale lo stesso discorso di altri settori statali: la mancanza di organico, e in questo caso anche il reclutamento di professionisti già in pensione, porta a problematiche varie e a non valorizzare i reparti. Ovviamente non è un problema che deriva da questo governo ma che parte da lontano. Ricordiamoci che la sanità era commissariata. Il problema fondamentale però è che ora ci sono loro e nonostante le promesse e i progetti, qui la sanità non viene difesa. Se si fanno i contenitori ma questi rimangono vuoti, sono soldi buttati, solo questo. Non si difende neanche il diritto costituzionale ad avere cure nelle vicinanze. E' un fatto grave.