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Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

30 anni di Rumore


Il fatto di avere acquistato l'edizione di Rumore, arrivando ai 30 anni di lettura porta ad una conclusione: sto diventando vecchio e di acqua sotto i ponti ne è passata. La musica è cambiata, il rock si è mischiato a qualche altro genere e le band che fanno di quel genere un qualcosa di integralista, sono considerati dinosauri, come ovviamente alcuni critici. Riguardando però le varie playlist scopro tanti album che mi hanno accompagnato in questi trenta anni. Al liceo ci si scornava tra chi era un fan dei Nirvana, chi del punk rock e chi amava la musica un pò più matura dei Cure e degli U2. Poi sono arrivati gli Oasis, Blur, il crossover, il nu Metal, l'avvento dei dj nel rock, l'elettronica di Bristol, l'ondata rock italiana, il ritorno del soul e del rock and roll, come una girandola. In tutto questo le discussioni sulle playlist di fine anno con il mio collega Fabrizio, le canzoni che accompagnano i vari momenti della vita. La cosa che è cambiata di più però è la dinamica di ascolto. Si acquistava il disco a fiducia seguendo le indicazioni del critico di turno, oppure andando nel negozio di dischi sotto casa. Ora c'è lo streaming che ti anticipa il tutto e forse uccide la curiosità. Spero un giorno di poter trasferire questa mia passione ai più giovani.


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