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Buckwise - Turning point

  • Immagine del redattore: Silvio Mancinelli
    Silvio Mancinelli
  • 2 gen 2019
  • Tempo di lettura: 1 min

E' ambizioso il progetto del baresi Buckwise: sposare l'elettronica con il folk di ispirazione country non è facile, ma il loro album di esordio “Turning Point”, sembra centrare questo obiettivo. È il caso quindi di farli conoscere al gran pubblico: la band, nasce dall’incontro di Francesco “Gnappo” De Luca, Nicola Galluzzi, Lorenzo L’Abbate e Roberto Matarrese, tutti già attivi in vari progetti come polistrumentisti e producer. Il disco si propone di dar vita a un sound che unisce l’elettronica di matrice anglo-tedesca all’indie-folk di stampo statunitense: “Un Banjo bluegrass che emerge in un’atmosfera indie con incursioni pop”. “Turning point” mi convince con un sound da ballare, il che per me deve essere una priorità in questo genere, di ispirazione techno che guarda al pop, quindi molto leggero, ma adatto ad una pista ballo. Fanno pensare un po' agli Underworld più commerciali che ascoltano gli Air. Il fatto che le tracce non siano tutte strumentali è un bene. Il disco dura circa trenta minuti, ma è molto ben confezionato. Da gustare.

La tracklist

  1. Jasper

  2. Turning point

  3. J'll begin

  4. Freedom district

  5. Due

  6. Lost

  7. Fall down

  8. Summer sun

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