Per il terzo disco dei Savana Funk, “Bring in the new”, si potrebbe usare un termine: non scontato. Uno legge il termine “funk” è già si potrebbe pensare alla solita esibizione che abbiamo ascoltato in tanti dischi, per cui si potrebbe virare sull'ascolto direttamente dei padri putativi del genere come per esempio Brown e i Parliament. Invece, poi, ascoltando “Bring in the new” viene fuori un acidume che rende il disco veramente cattivo. C'è un po' di soul e blues (la title track che apre l'album sembra ispirata appunto al soul di D'Angelo), ma ci sono anche i suoni caraibici del raggae, psichedelia, poche parole, e molto spazio lasciato alla musica. Del disco il trio bolognese dice: “Il nostro nuovo album è nato pensando al formato vinile, sia per la durata che per la divisione in due facciate,“volevamo un disco compatto, pieno di groove e di atmosfere dense, ricco di sperimentazione e novità, a partire dalla voce. In questo disco infatti sono presenti tre brani cantati, dopo due album interamente strumentali. Abbiamo collaborato con il cantante ladino Chris Costa, uno dei pochissimi artisti italiani dal respiro internazionale, in grado di unire una grande anima soul alle sonorità più attuali”. Ottimo album che anche nei momenti lenti, ha il suo perchè.
La tracklist
Bring in the new
The walls of the sky
Old school joint
Hip latin
Zahra
Radio, you break my noise
'till dawn
Zahra (reprise)