Branduardi, Battiato e Radetzky sono i tre nomi che mi vengono in mente quando ascolto “Uomo europeo”, l'album di Matteo Perifano. E' un album discreto con ampi rimandi ai cantanti pop già citati. Se Battiato si pone in maniera più elettronica, Perifano arrangia i suoi pezzi (ben nove) in maniera classica, e per classica intendo proprio quel genere. Musica da camera, ma con accenti pop. Potrei centrare proprio l'obiettivo dicendo che queste canzoni possono essere, in alcuni casi, un regalo a lui come “Per Elisa” è stata per Alice, concettualmente parlando. C'è molto barocco e accenti di Vienna in questo disco, che per alcuni sarà considerato un album presuntuoso, per altri un lavoro che lo differenzia da altri prodotti in questo periodo. A livello di testi siamo sempre lì: se si ascolta “Zum arabischen coffee baum” con gli alberi della Norvegia, e ciliegi in Giappone le due B si affacciano sempre come fantasmi. Forse questo disco piacerebbe a Morgan, che ha cercato in tutte le maniere di essere il nuovo Battiato, senza riuscirci. Perifano è da monitorare, perchè magari troverà, rispetto a molti altri cantanti attualei, una maniera originale per presentarsi.
La tracklist
Demoni
Viaggio d'inverno
Russkij ballad
Zum arabischein coffee baum
Mercato musicale
I biedermeter
Foglia
La notte di valpurga
Canto di Natale