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Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Alia - Giraffe


Prodotto da Paolo Favati (Irene Grandi, Pankow e molti altri) e Marco L. Lega(Marlene Kuntz, Üstmamò), “Giraffe” di Alia arriva a quattro anni dal debutto "Asteroidi" (2014) e dopo la pubblicazione a dicembre 2016 del 45 giri digitale "La lista delle buone intenzioni”. Gira e rigira non riuscivo a trovare un paragone già esistente nel mondo musicale con questo disco, poi ho avuto l'illuminazione ascoltando “Madonna dell'umiltà”: “Giraffe” si accosta molto ad un pop alla Rumer di “Season of my soul” e seguenti. Perchè c'è del pop ma anche delle atmosfere un po' retrò. Elementi che portano l'album di Alia ad un livello superiore rispetto a quelli attuali che si fermano alla canzonetta con quattro accordi. Il livello superiore si ha soprattutto perchè il nostro artista si sforza di fare qualcosa di più e di diverso rispetto a quello che ci propone il panorama musicale, non sempre ci riesce, ma è lodevole lo sforzo. Il tutto viene poi rafforzato da un suono ottenuto per via artigianale con gli archi (Erika Giansanti), rhodes e synth (Fidel Fogaroli), elettronica, fiati, percussioni e chitarre, di Giuliano Dottori e di Cesare Malfatti e la presenza di alcune voci femminili. Ascoltando “Giraffe” in alcuni tratti riecheggia anche la presenza del fantasma di Bindi e dei Maestri italiani.

La tracklist

  1. L'attraverso

  2. Giraffe

  3. La teoria del colore

  4. Camaiore

  5. Alessandra

  6. L'India, i Bambini

  7. Madonna dell'umiltà

  8. Sei donne

  9. Monviso

  10. Verso Santiago

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