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  • Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Aboliamo il concerto del Primo Maggio


Sono passati alcuni giorni dal concertone del primo Maggio e sui social se ne sono lette di tutti i colori. Lascio da parte il problema tecnico musicale perchè ci sono persone più adatte di me a criticare questo aspetto. Registro solamente il fatto che in tv questo concerto non si è mai ascoltato bene. Eppure la macchina organizzativa è imponente, e pure Sanremo in tv si ascolta in maniera piacevole. Il primo maggio invece “suona” male e questo ovviamente crea un danno non solo allo spettatore ma anche all'artista. Un altro aspetto ha riguardato il cast del concerto. Alcuni si sono lamentati che quel palco è stato calcato in passato da Plant, Blur, De Andrè e Battiato, per esempio ed ora ci ritroviamo con i Rolex di Sfera Ebbasta. Qui, devo dire, che c'è stata una azione coraggiosa di chi lo organizza il concerto; perchè i tempi cambiano e le nuove generazioni ascoltano un tipo di musica totalmente differente rispetto a quella degli anni 90. Migliore? Peggiore? Non saprei, sicuramente è diversa, sia nei suoni che nei messaggi. E' un problema che attraversa tutta la storia della musica. La società cambia, le richieste e le necessità sono diverse, la tecnologia è diversa e quindi le ripercussioni si sentono pure nell'ambito musicale. Chi è appassionato ha l'obbligo di ascoltare e capire dove si va a parare. Quello che invece mi preme dire è un'altra cosa: sarei dell'idea di eliminarlo direttamente il concertone. Non per un fatto strettamente musicale, ma politico. I giovani artisti di oggi non legano la loro partecipazione al significato della manifestazione ed anche il nuovo pubblico, non per colpa sua, non capisce a cosa serve quella manifestazione. Potrei scommettere che molti di loro non hanno un lavoro, non sono iscritti ad un sindacato, non sanno cosa sia un sindacato. Si parla di sicurezza sul lavoro, ma se il lavoro non c'è, manca di appeal il tema stesso. È vero, i dati Istat forse incoraggiano un po', ma non bastano a determinare una svolta. Gli stessi artisti non toccano in nessun caso questo tema. Neanche si parla della sicurezza di chi monta palchi per i loro concerti, figurarsi della precarietà, del nero, della impossibilità di stabilire un futuro senza una base finanziaria. Il concertone dovrebbe essere una manifestazione politica e l'apice di tutto ciò forse si è avuto con Berlusconi al potere. Temo che, mancando il Grande Nemico (quasi fosse il precursone di Trump, che genio!), si sia perso il motivo principale su come aizzare la folla. Quindi da celebrare un evento importante, cioè la possibilità di esprimere se stessi attraverso il lavoro, si è passati ad una manifestazione solamente musicale, con i difetti, che altri eventi musicali non hanno. Per questo il concertone va chiuso e va riaperto solamente quando ci sarà equità nell'ambito lavorativo, quando la politica, come coinvolgimento vero delle masse popolari che esprimono valori e necessità diverse, tornerà al centro della vita di tutti i giorni.

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