Silvio Mancinelli
Quadrosonar - Fuga sul pianeta rosso

“Fuga sul pianeta rosso” potrebbe essere il titolo di un nuovo film del compianto Kubrick o di Spielberg, invece è il disco di esordio dei Quadrosonar, band nata su ispirazione di Francesco Thomas Ferretti e Salva La Bella, precedentemente nei The Blacklies. È vero, “Fuga sul pianeta rosso”, è un disco ma comunque ha una ispirazione cinematrografica, perchè è un concept album, nel quale Marte è la fine di un viaggio, pieno di ansia, incomprensione, ricordi e false promesse. Un viaggio musical-allegorico degno degli anni 70, simili alle fiabe raccontante dai Jethro Tull di Ian Anderson. Se da un punto di vista dell'atteggiamento, la decade di ispirazione è proprio quella del progressive anni 70, musicalmente gli anni di riferimento sono altri. Perchè i Quadrosonar suonano, in alcuni casi come i Decibel, in altri casi sembrano la versione aggiornata dei Killing Joke: si mischia la wave anni 80 con le varie sonorità attuali, soprattutto con l'elettronica (“Zero”). Se vogliamo “Fuga sul pianeta rosso”, potrebbe essere uno spin – off di “Viaggio senza tempo” dei Timoria, anche perchè la voce del cantante in alcuni acuti, assomiglia a quella di Renga. Auguro alla band lo stesso successo e rendere questo disco immortale, anche se ha una pecca: essere trasporato da un singolo che spacchi.
La tracklist
Ammartaggio
Can che abbaia
Cosa che resta di me
Zero (scegli me)
L'apatia sociale
Un istante su marte
05:59 a.m.
Lacune
Nella mia città
Lunasia