Il cuore dello swing batte in “Lo stretto necessario”, il nuovo disco di Giacomo Scudellari, un album nel quale si fa accompagnare non da una band ma da una vera e propria orchestra composta da ben otto musicisti. Nove canzoni che da una parte fanno pensare alle storie raccontate con il jazz degli anni 30-40 (“Morirò in taverna”), in altri c'è del cantautorato italiano con arrangiamenti molto belli, strampalati alle volte, ma comunque allegri. Il cantautorato fa sempre pensare alla tristezza, contrariamente “Lo stretto necessario” è, secondo Giacomo, un inno alla gioia, “un lavoro all'insegna della sambuca”. Il succo del disco è semplicemente questo: tutto finisce, l'amore, la vita addirittura, ci sono tante cose brutte nel mondo, ma in tutto questo, l'importante è prenderla, come dicevano i miei genitori, con filosofia, magari in maniera anche alcolica. Musicalmente non aggiunge nulla a quello che già sappiamo, ma la cosa da applaudire è che Scudellari non pecca di presunzione perchè non si autoproclama profeta della verità assoluta.
La tracklist
Cantico della sambuca
Morirò in una taverna
Un mese di provenza
A poter scegliere
La luna ha sempre ragione
Chiedi e ti darò
Cose che sai
Addio alla tristezza
Lo stretto necessario