Alle volte ci si può chiamare in una cera maniera ma essere una cosa totalmente diversa, anche se si ha lo stesso nome e cognome e si fa comunque musica. Sto parlando del meno famoso Enrico Ruggeri e del suo nuovo lavoro “As if”. Questo Enrico è totalmente diverso dal più conosciuto, perchè la sua performance è strettamente sperimentale. Non solo ha il nome di un'artista, anche egli sperimentale con i Decibel agli albori della carriera, ma ha provato anche a fare un progetto come un altro artista: Sufjan Stevens e il suo “Illinois”, il primo dei dischi dedicati ai singoli Stati degli Usa. Con“As if”, il nostro Enrico voleva fare di più: il progetto, mai portato a termine, aveva l'obiettivo di pubblicare nel giro di trenta giorni altrettanti dischi inediti. Il progetto come detto non è stato portato a termine e questo “As if” dovrebbe essere una sintesi di questa ambiziosa idea; con una inclinazione alla Boards of Canada, l'album si compone di sei tracce, nate nel genere ambient, ottenute mescolando null'altro che synth analogici e manipolazioni digitali, ma con l'aggiunta – per la prima volta rispetto al passato – di una voce umana, quella di Jennifer Williams, che recita il testo di una poesia scritta da una ragazza yugoslava conosciuta per caso online e tradotta dall'italiano. A completare il tutto la copertina e il booklet digitale realizzati utilizzando le fotografie di Giordana Parizzi, nate dall'esposizione su uno scanner di un viso e di un corpo. Le immagini fungono da collegamento fra il testo ed i suoni, là dove umano e inumano si incontrano in una visione di sensualità e indifferenza cosmica.
La Tracklist di As If
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