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  • Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

La transenna che elimina il problema


Ormai considero il Comune un enorme buco nero. Qualunque idea o azione che si fa lì dentro si trasferisce in altra dimensione. Non considero chi va lì a rappresentarci, tranne alcune carte conosciute, incompetenti a prescindere, ma poi i risultati sono sempre gli stessi. È da quando voto alle amministrative che la giunta comunale fallisce. Non voglio certo dire che la Casini e i suoi consiglieri hanno fallito perchè i risultati si vedono oltre i cinque anni di governo, penso per esempio ai piani triennali di intervento, ma quando vado a piedi per la mia città, la decadenza è all'ordine del giorno. L'esempio lampante sono le transenne lungo corso Ovidio; aumentano sempre di più. E questo stride con un concetto che mi trova d'accordo: il centro deve essere zona di passaggio pedonale, deve essere a misura anche di bambino. Stride perchè con tutti i palazzi che crollano c'è un problema di sicurezza mai affrontato. Se fino ad adesso si è parlato del Liceo Classico, non basta. Non basta perchè dai tetti delle case cade di tutto ed in pericolo ci sono tutti, anche i pochi esercizi commerciali rimasti oltre chiaramente che ci abita. Il cittadino non vede nessun intervento pubblico per sanare questa situazione, solo transenne, e transenne, e transenne ancora. Questo gigantesco elefante che ha la velocità di un bradipo come si fa a snellire? Come si fa a dare una soluzione a tutto ciò? Tra i pochi libri che ho letto, da ragazzo, mi ero appassionato a Asimov e la storia della Galassia. Il succo era che la decadenza è una cosa inevitabile, che la si guarda andare avanti inesorabile, senza reagire. Credo che Sulmona sia un po' la prova di quello che dicevo lo scrittore un po' di tempo fa. E spero che ci sia qualcuno, che prima o poi, lo smentirà.

(ph. rete5)


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