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  • Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

La bellezza è limite?


Mi ricordo Alba Parietti a Telemontecarlo con le sue gambe sul trespolo a parlare di calcio. Poi vennero altre fino ad Ilaria D'Amico e Diletta Leotta. Ora è uno scandalo che in diretta una donna venga sculacciata mentre fa il suo lavoro. E' scandaloso che il presentatore non abbia preso subito le distanze in maniera forte. Il molestatore è stato individuato e sarà incriminato. Ci si chiede ora quale è il problema. Su un giornale ora si dà colpa a questa scelta di "marketing" di mettere in video donne oggettivamente belle. E' un concetto pericoloso perchè a questo punto la bellezza diventa un handicap e non un surplus, perchè non si può dire che le donne presenti nel mondo sportivo non siano brave. In certi casi capiscono di calcio più dei colleghi maschietti. Per esempio la D'Amico non era una valletta ma dirigeva una trasmissione piena di uomini anche incazzati quando perdevano. E' chiaro che la tv è immagine e determinati canoni si richiedono più alle donne che agli uomini. Ma ripeto non può essere una colpa se la donna è bella. Non può esserlo mai. Si può invece fare una discussione sulle famose vallette quelle che Renzo Arbore chiamava "ragazze coccodè" in Indietro tutta. Ora però basta a fare della Greta Beccaglia il simbolo della libertà perchè l'episodio si è concluso. Lì fuori ci sono donne belle, brutte, magre, grasse, alte e basse, senza seno o con un seno prosperoso che hanno bisogno di un vero aiuto perché vessate da uomini violenti.

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