Come è andato questo Sanremo? La prima cosa che mi viene in mente è che, con l'avvento dei social, si formano delle truppe cammellate le quali vanno oltre la critica per arrivare all'offesa personale. Pensate a Gianluca Grignani: si vede a occhio nudo che ha dei problemi. Dopo la sua esibizione con Irama le offese sono state numerose, anche da chi parla di integrazione e la mattina se la prende con i sovranisti , no vax, razzisti e fascisti. E' un mondo di merda. Amadeus mi è sembrato comunque sempre sul pezzo e non poteva essere diversamente considerando il suo curriculum tra radio, djtelevision e Festivalbar. Da un punto di vista strettamente musicale possiamo dire questo: si era capito dalle prime due puntate che Blanco e Mahmood, Morandi ed Elisa avrebbero formato il tris vincente. Le migliori canzoni al di là dei gusti personali. Non si è capito il premio per il miglior testo a Moro ed è qui che forse bisogna riflettere . Se piano piano chi esce da Sanremo fa parte della nuova generazione tra Gabbani, Mahmood al bis e i Maneskin, rimane "vecchia" la parte della critica. Sono sempre gli stessi che vengono invitati a parlare, e parlo dei giornalisti musicali, e che ragionano con concetti vecchi. I quotidiani non danno fiducia a chi fa parte della nuova generazione e quindi succede che un Massarini faccia 100 post su quanto sono fighi i Maneskin, tagliando fuori dalla conoscenza artisti, anche rock, che potrebbero piacere e campare di musica. Sanremo quindi rimane lo specchio di una società che muta, al di là di quello che si può pensare, ma questa mutazione, per me ottima, viene rallentata da chi difende il suo status quo.
Silvio Mancinelli
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