Cinque uomini sulla cassa da morto, non è un film, né sono i cugini dei Tre Allegri Ragazzi Morti, bensì una band friulana appena uscita con il secondo album: “Kairòs”, un lavoro che li vede crescere rispetto al precedente “Blu”. Oggi è una giornata uggiosa ed ascoltare questo album, composto da tredici canzoni, insolitamente lungo (ben 54 minuti!), ci sta tutto. Le introduzioni con il piano, la chitarra acustica, quella voce un po' alla Sufjan Stevens dipingono questo lavoro un po' cupo, un po' autunnale. I Cinque uomini sulla cassa da morto provengono dal folk ed in “Kairòs” hanno cercato di variare un po' il tema e ci sono riusciti. Se l'incipit del disco con “Buio” non è una canzone che fa interessare al resto del disco, più si va avanti nell'ascolto, più l'iperbole sonora è notevole. Ed anche l'impianto sonoro varia molto bene: “Fino ad essere nulla” è una canzone alla Dave Matthews band di ottima fattura. C'è del rock, quindi, ma con uno spirito da cantautore, con suoni ben calibrati. “Kairòs” è un disco interessante che dimostra come i Cinque uomini sulla cassa da morto hanno carte da giocare molto serie.
La tracklist
Buio
Vieni a svegliarmi
Non dirlo a me
Dal deserto del mare
Come fossi il tuo futuro
La nostra intersezione
I miei occhi
Fino ad essere nulla
Il profumo di casa
Dragoni
Tadan
I giorni del sole
Torino