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Praino - il disco di Praino

Immagine del redattore: Silvio MancinelliSilvio Mancinelli

Francesco Praino è un cantautore calabrese, alle prese con il suo primo lavoro, che non poteva non chiamarsi, “Il disco di Praino”. Come definire questo disco? Sicuramente di ottima fattura ed ironico, perchè Praino è uno che prende per il culo, ma lo fa in maniera intelligente. È un album fruibile, anche perchè si ascolta in un lasso temporale di 30 minuti ed è di facile presa. Se proprio vogliamo incastrare questo album all'interno di qualche genere o scena in particolare, possiamo citare i nuovi autori come Galeffi e del panorama “indie” italiano. Se chi scrive ha fatto parte della generazione X, Praino che è del 1989, fa parte di una generazione che definirei Z. Se la prima aveva problemi più che altro politici, con la estinzione di alcuni valori e la globalizzazione, i ragazzi di oggi hanno altri quesiti: la precarietà del lavoro, la destra che avanza, non avere intorno strutture che li possano aiutare. E tutto ciò si ritrova in queste brevi canzoni ed il messaggio finale si sintetizza in una perenne insoddisfazione dei giovani che vorrebbero contribuire alla crescita del proprio Paese, ma sono rassegnati. Ottima tematica da approfondire e che lo differenzia da altri cantautori che parlano solo di amori sfigati. Ciò che fa scendere di qualche punto il giudizio sul disco di Praino è che, dal punto di vista musicale, questa differenza con gli altri nuovi autori non si sente. Ma è un dettaglio.

La tracklist

  1. Agnello

  2. Spleen

  3. Disagio monolocale

  4. Radical Chic

  5. Faccio fatica

  6. Martedì alle tre

  7. Do disdetta

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