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Mesico-Pure and shining

  • Immagine del redattore: Silvio Mancinelli
    Silvio Mancinelli
  • 12 feb 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

Una cosa che mi soddisfa della fine del 2017 e l'inizio del 2018 è l'ascolto di alcuni dischi in uscita. È il caso di Mèsico e il suo “Pure and shining”. L'aver la possibilità di scrivere di dischi del genere mi fa piacere, perchè c'è una generazione di artisti, che magari fanno altro nella vita, che esprimono in forme nuove una vitalità tutta italiana. Ed infatti è il caso di Paolo Mazzacani che è il titolare del progetto. È un disco elettronico, molto vicino alle sonorità europee. Dodici canzoni che parlano dell'autore, utilizzando ballate acustiche, brani strumentali e tappeti elettronici. È un disco che già alla quinta traccia (“The devotees”) emoziona e se una canzone emoziona ha già svolto il suo compito. Il piano “triste” che incide sull'album è forse il succo dell'anima di Mazzacani con quell'istinto da neoclassico che ogni tanto esce fuori. Più che scrivere di questo disco, va ascoltato, perchè non è un disco per le platee, ma un album con il quale consolarsi nelle sere buie e tempestose.

La tracklist

  1. Abdicate to love

  2. Long way back

  3. A beatiful bride

  4. Harlem

  5. The Devotees

  6. Oh, storm!

  7. Good luck

  8. A story for lovers

  9. Your chruch

  10. Bolthorn

  11. The Albatross (in memory of a friend)

  12. Don't ask me why


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