
Chi vive nella mia città, magari rivedendo qualche video di fine anni 90 riproposto su Facebook, può accorgersi come Sulmona sia peggiorata a livello di presenze nel centro storico. I negozi sono abbastanza vuoti, piazza XX Settembre non è più il luogo di ritrovo di una volta. Dove si può trovare la responsabilità? Credo che queste siano domande che tutti quanti si fanno nelle piccole città. Cominciamo dalla più grande evoluzione di questi anni: Internet. Luogo che è tutto e nulla nello stesso momento. Connesso al mondo di Internet c'è la società liquida: molto interessanti sono i pensieri che Sherry Turkle, docente di Studi sociali e tecnologie al M.I.T, ha proposto già nel lontano 1997 con il suo: “La vita sullo schermo. Nuove identità e relazioni sociali nell’epoca di Internet”. Il fatto di “essere sempre accesi”, cioè in modalità on line, conduce le persone ad estraniarsi dalla realtà circostante per immergersi in quella virtuale, paradossalmente abbiamo più “contatti” sui social, che amici reali con i quali uscire per svagarsi; consultiamo la posta elettronica al mattino e alla sera, in riunione ci concediamo distrazioni per un tweet o per chattare, mettendo tra parentesi anche la buona educazione. Questo è un gran problema che le città affrontano e solo le palestre, a mio avviso, sono rimaste l'ultimo baluardo di aggregazione, oltre il posto di lavoro. In più anche il fatto, nella vita reale, di avere sempre il telefono sul tavolo quando si è con qualcuno, di controllora la notifica mentre l'interlocutore parla, svilisce la relazione sociale. Chi è più danneggiato è sicuramente il giovane, che è nato in mezzo agli strumenti tecnologici, ed è nato seguendo i vizi trasmessi dai giovani genitori, sempre con il telefono in mano. Internet ha dato l'accesso all'ecommerce, che ovviamente danneggia il negozio fisico. Come si fa concorrere con Amazon, Ebay e Alibaba? È difficile per il negoziante, che punta tutto sulla vendita fisica, andare avanti. Ma poi c'è dell'altro. Ci sono i pendolari che la mattina presto partono per Pescara, L'Aquila e Roma. Una mandria di lavoratori, spesso utlizzando mezzi pubblici deludenti, che per voglia o necessità, mantengono la residenza a Sulmona. Questi lavoratori tornano a Sulmona per dormire la sera, e si perdono la vita quotidiana della città. Posso scommettere che a loro piacerebbe uscire il pomeriggio per la città. Poi ovviamente c'è una parte di responsabilità anche delle amministrazioni di questi anni, le quali, a chi è rimasto, non ha dato stimoli per far vivere il centro storico. Dar la possibilità ai privati di aiutare il pubblico sarebbe un'ottima cosa. C'è una responsabilità anche dei quarantenni (generazione della quale faccio parte) che non ha contribuito in larga parte a far crescere la città. La maggior parte di noi si è messa sempre ad aspettare e a criticare, senza prendere una iniziativa. Sarebbe ora che ci si metta in gioco. Questo potrebbe essere un quadro desolante, ma non è poi tutto nero. Prima di tutto benedico i giovani. Nonostante i social, una vita meno pubblica, alcuni di loro ( e non sono pochi) si buttano nella politica e nella vita sociale. La composizione del consiglio comunale ne dà dimostrazione. Ma è soprattutto nella vita delle città che si vede l'impegno di molte persone: dalla violenza contro le donne, ai profughi, all'ambientalismo. In più ha riaperto il Cinema chiuso da anni, la programmazione teatrale sta dando molta soddisfazione. C'è la musica live pop e jazz. Una piccola casa editrice di libri. Si riscoprono le antiche vie ferroviarie sempre sold out. Quello che manca alle volte sono strumenti turistici adeguati e una cosa che non dipende da Sulmona: la ripresa economica, più gente con lo stipendio e quindi con la capacità di spendere. A proposito di questo: basta controllare il denaro che è girato nel 2016 con le slot per capire che c'è qualcosa. Attendiamo fiduciosi questo nuovo 2018 sperando non in altre chiusure ma in aperture di aziende, conti correnti, iniziative, nascite.
fonti: https://zon.it/relazioni-sociali-internet-evoluzione/
http://lab.gruppoespresso.it/finegil/2017/italia-delle-slot/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P6-S1.6-T1