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Tra Beatles e De Gregori c'è il dEli

  • Immagine del redattore: Silvio Mancinelli
    Silvio Mancinelli
  • 6 dic 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

Classe 1976, Roberto Deliperi, in arte Il Deli, ha pubblicato il suo primo album solista, un girotondo di suoni e stili che prende il nome di “Lo stupido che canta”. Un disco composto di ben undici canzoni, che soddisfano il mio padiglione auricolare. Musicista e polistrumentista piemontese, Roberto delinea un percorso di stili e suoni eterogenei che ne mettono a nudo anima e sensibilità. Distribuito da Tunecore, l’album è uscito ufficialmente il 14 settembre e reso disponibile su iTunes, Spotify e le altre piattaforme digitali. Il disco è eterogeneo perchè gli stili variano da canzone a canzone, e questo è il risultato della voglia di fare di ogni artista che, nel primo lavoro, mette a nudo tutte le proprie ispirazioni. C'è del pop inglese (“Stefania”), ma c'è anche il reggae e un po' di ritmo dance alla Cosmo (“Crash”). “Lo stupido che canta” rappresenta un disco maturo, anche se è il primo solista, e le canzoni, nonostante la diversità, sono studiate e arrangiate molto bene. La stessa “Crash” ricorda anche un po' la dance italiana anni '70. L'organo presente in alcune situazioni dà all'album un tocco di anni 70 in più, decade che per l'Italia rappresenta, un momento di esperimenti, con la progressive, la dance di Sorrenti, e il cantautorato di De Gregori e Battisti. Il dEli ci sta dentro.

La tracklist

  1. Il viaggio sulla terra

  2. Stefania

  3. Crash

  4. Lo stupido che canta

  5. London sun

  6. Le frasi rubate

  7. Billy Bob

  8. Una meta non ho

  9. Blues d'amore

  10. Interludio

  11. Viaggio dalla terra


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