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Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Vorrei entrare nel Partito che non c'è


Ho fatto una domanda su Facebook. Ho chiesto a chi mi segue chi sia stato il primo blogger di Sulmona, mi hanno risposto che probabilmente, il primo a scrivere minchiate, sono stato io. In effetti solo ora sul mio blog pubblico le recensioni dei dischi che mi arrivano, solo ora parlo del mio interesse principale. All'epoca ero più “poltico”, leggendo e ascoltando Berlusconi, Grillo e Rutelli. Insomma sono stato l'antesignano del tuttologo, comunque abbastanza seguito. Grazie al mio primo blog ( tra l'altro ancora online sulla piattaforma del Cannocchiale) sono stato pubblicato sul Riformista e sono stato visto 2/3 volte sulla piattaforma di Sky. Ora mi concentro di più sulla musica perchè in realtà la considero più vivace rispetto a quello che succede in altri settori della vita terrena. Basta pensare che siamo tornati praticamente alla prima repubblica, cosa che ho vissuto di sfuggita quando ero ragazzino. Fini, Di Pietro, Bossi erano già personaggi, mentre altri come Forlani, De Mita, Andreotti, Craxi, per esempio, sono stati più i politici dei miei genitori. Ma alle volte non si può essere indifferenti a quello che ti gira intorno. Oggi per esempio due assessori comunali si sono dimessi. Senza entrare nel merito di quello che hanno fatto e prodotto, il rimpasto di Giunta lo trovo una cosa disgustosa. Il perchè? Perchè le dimissioni nel 90% dei casi arrivano non per indisponibilità sopraggiunnta dei singoli ma perchè dopo un anno, quando cambiano gli equilibri politici, allora bisogna cambiare anche gli uomini. E questo è un segno di debolezza. Come è debolezza decidere cosa fare in base ai sondaggi. Poiché i rimpasti di giunta degli ultimi anni sono stati tanti, vuol dire che non è la Casini ad essere debole, ma il sistema politico. Un sistema nel quale chi va a governare, e ricordiamo che non è un obbligo candidarsi, più che scegliere cosa fare, si pone in una situazione nella quale non si vuole scontentare nessuno e questo non è possibile. Io in questi anni ho girato un po' di città abruzzesi per lavoro, ovviamente Sulmona, ma poi anche Avezzano, L'Aquila, Luco dei Marsi, Pescara, Celano e i problemi delle persone sono sempre gli stessi: la precarietà del luogo di lavoro, l'essere dimenticato dalle Istituzioni, in primis quelle comunali. Una volta ero appassionato di politica, nel 2007 stavo raccogliendo le firme per candidarmi alle Primarie del Pd come candidato sindaco di Sulmona. Poi mi sono allontanato, non solo fisicamente ma anche mentalmente perchè non mi posso riconoscere nei partiti. I partiti socialdemocratici sono in crisi dovunque, il problema sta nel fatto che i valori di riferimento delle persono sono cambiati, le idee viaggiono più velocemente coi social, i cattolici, i liberali, i comunisti ( o quelli che ne sono rimasti) non hanno una aggregazione politica di riferimento ma sono spalmati sia a destra che a sinistra. Non possiamo certo affermare che destra e sinistra non esistono più ma sicuramente non sono più quelli di una volta. Ed io anche faccio fatica a collocarmi. Vorrei impegnarmi di più ma vorrei entrare in un partito che non c'è. Quello che non guarda alle alleanze, che non ha timore di dire quello che bisogna fare, perchè rifare una strada, inserire una ztl, dar la possibilità ai bimbi di giocare non è una idea di parte, ma è una cosa da fare. Vorrei un partito che sceglie le persone non per equilibri o con i click su internet, ma per responsabilità di chi governa perchè lui o lei ha la responsabilità con il mandato degli elettori. Vorrei un partito che non rottama ma che si confronta su quello che c'è da fare. Potrei continuare, ma preferisco fermarmi qui. Quello che mi viene da dire che noi 40enni sulmonesi, ma anche i più piccoli si impegnino senza muri mentali o promesse lavorative in qualcosa di importante per questa città.


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