Un album che musicalmente potrebbe essere di transizione “Qualcosa mi sfugge”, il nuovo disco della Piccola Orchestra Karasciò. E' il terzo della serie, ma nonostante il tempo passato, la band bergamasca si conferma un'ottima formazione. Perchè si parla qui di transizione? Perchè se già il nostro Direttore Passarella nel 2011 parlava di una band che “si muove in quell'ormai terreno fertile che (ben arato dai vari Pierangelo Bertoli, Fabrizio De Andre', Modena City Ramblers) e' il folk autorale e cantautorale”, in alcuni casi, in questo nuovo lavoro, con canzoni come “Telecommando” o “Il nodo”, si ascolta qualcosa di nuovo. C'è un pop più moderno, un po' alla Pertubazione, se proprio vogliamo prendere in considerazione una band attuale. Ed è questo l'aspetto sonoro che trovo più interessante in quanto il nostro folk, alcune volte pop-folk o combat-folk, non l'ho mai sopportato-supportato più di tanto. Se vogliamo, anche nei testi si respira aria di transizione. C'è chi racconta la fine dei vent'anni e chi ha già superato la soglia dei trenta e prova a descrivere che cosa c'è oltre il giro di boa. Anche in questo senso c'è una trasformazione dal mondo adolescenziale e quello strettamente adulto. Probabilmente il cambio di di età pone delle domande, umane. E tutto questo si riflette nel disco.
La tracklist
A canzoni non si fan rivoluzioni
Luna
Telecommando
Il nodo
Respira
Resisto
Qualcosa mi sfugge
Come mamma mi ha fatto
Tabula rasa
Passa il treno
Briciole